Gli italiani vittime   di fisco e giustizia

Le tasse e la pressione fiscale in Italia aumentano di continuo e nessuno riesce a far invertire questa tendenza. La società Italia Spa è ormai in una situazione di default; se fosse un’impresa, il suo legale rappresentante dovrebbe responsabilmente portare i libri in Tribunale, invece si continua con misure inique, dall’innalzamento delle imposte (specialmente quelle locali) allo strozzinaggio di Equitalia legalizzato.

Ciò provoca la distruzione delle piccole imprese e annienta il poco lavoro che rimane, anche grazie a misure inutili e palliative quali il famoso Jobs act, che chi conosce le agevolazioni contributive sa che ha ridotto la convenienza ad assumere (prima si poteva assumere un lavoratore avendo lo sgravio totale dei contributi, mentre oggi si ottiene uno sgravio fino a 8mila euro all’anno). Davvero geniali i nostri governanti mai eletti da nessun popolo! E inoltre, in barba al 60 per cento degli italiani che non votano più, pensano sempre e solamente al balzello delle poltrone, dimenticano il reato di tortura e confermano la fiducia a chi di questo reato dovrebbe rispondere (se ci fosse stata la legge); inoltre vanno alla ricerca di figure oneste e garantiste da far sedere nei banchi del governo in sostituzione di ex ministri dimissionari, che poi si scoprirà che oneste dopo qualche anno non saranno state. Oramai siamo vittime di un sistema di potere e corruzione, tutti uniti nel nuovo Pci: “Partito della corruzione italiana”.

L’Italia, lo sappiamo bene, è diventata, a causa di una politica scellerata, il fanalino di coda dell’Europa. La pressione fiscale e la burocrazia allontanano gli imprenditori che volessero investire e che naturalmente poi spostano le loro imprese all’estero, mentre quelli che rimangono continuano a lavorare a debito, non riescono più a pagare le tasse, nemmeno l’Inps per poter andare in pensione. L’impresa è sempre vessata da continui controlli, Agenzia delle entrate, ispettorato del lavoro, Guardia di finanza e chi più ne ha più ne metta, ed alla fine finiscono strozzate da Equitalia. Quando l’imprenditore è riuscito a costruire con sacrifici azienda, casa, viene di colpo confiscato e pignorato dallo Stato sempre più vorace.

La morte fiscale è annunciata per i nuovi poveri, quelle partite Iva e false partite Iva aperte per bisogno ed a cui non resta che dichiarare la resa. Purtroppo la gente, come è successo al Tribunale di Milano, va fuori di testa compiendo gesti inconsulti e rovinando la vita di persone oneste, ma anche la propria, nella più totale disperazione delle vittime della giustizia e del fisco. Purtroppo ci spiace anche rilevare e constatare che non c’è un solo atto del governo che aiuti l’impresa e l’imprenditore a non fallire e a ricominciare. Questo è dovuto perché chi fa politica e siede negli scranni più alti del Parlamento non sa cosa sia un’impresa, non sa cosa significhi stare con l’ansia dei pagamenti, degli assegni che arrivano, della banca che ti chiama e dei continui controlli e vessazioni che si subiscono da uno Stato di malagiustizia. Perché? È facile rispondere, sappiamo tutti che chi siede tra i banchi del governo ha lo stipendio assicurato, innumerevoli vantaggi e privilegi e carta credito illimitata che si chiama "poi passo", cioè passo il debito al popolo che pagherà lui con una cambiale a vita anche per i posteri. Sono gli unici, i nostri parlamentari, a poter avere una pensione, ad essere tutelati.

Il tempo sta finendo comunque, il malessere continua, il grido di dolore aumenta e arriverà piano piano sulle porte di chi si sente invincibile insuperabile. Attenzione, che nessuno passi il metal detector del Parlamento come è successo al Tribunale di Milano, prendete iniziative prima che si compia qualche altro gesto folle! E quando la gente compierà la rivolta sappiate che risponderete del reato di “tortura e crimine all’umanità”!

 

(*) Salvatore Varano è responsabile di “Pronto giustizia tributaria” per il Tribunale Dreyfus e Soccorso Azzurro Tributario Club Forza Silvio, viceresponsabile Club Forza Silvio Calabria

(**) Il Tribunale Dreyfus tramite il servizio di “Pronto giustizia” è a disposizione per ogni ulteriore chiarimento ed assistenza legale tributaria scrivendo una e-mail a: [email protected]

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:21