Caro voli e Isole: il faro dell’Antitrust

Costi elevati in corrispondenza dei periodi di picco della domanda. L’Antitrust ha dato il via a un’indagine conoscitiva sull’utilizzo degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo dei passeggeri sulle rotte di collegamento tra la Penisola e la Sicilia e la Sardegna. Alla base di questa decisione, ha spiegato in una nota l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, “il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda”. In pratica, ha proseguito l’Antitrust, “le compagnie aeree adottano da anni sistemi di definizione dei prezzi che, grazie all’uso di algoritmi e di software per il trattamento dei dati, differenziano e adattano nel tempo i costi dei voli. Negli ultimi anni – è sottolineato – il grado di automatizzazione e di sofisticazione di questi sistemi è notevolmente aumentato, sia per la crescita esponenziale delle informazioni trattabili sia per l’evoluzione tecnologica. In prospettiva, l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale e machine learning potrebbe consentire l’uso di algoritmi di auto-apprendimento, in grado di elaborare nuovi criteri di definizione dei prezzi”. Pertanto, “l’attività di indagine riguarderà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo, nel contesto di riferimento. L’indagine approfondirà anche le modalità di comunicazione al pubblico dei prezzi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti”. In considerazione delle nuove previsioni normative – di cui all’articolo 1 del dl Asset 104/2023 (convertito con modificazioni dalla legge 136 del 2023) – “l’Autorità potrà, a seguito dell’indagine conoscitiva, imporre alle imprese misure comportamentali o strutturali per eliminare le distorsioni della concorrenza o per raccomandare le opportune modifiche legislative/regolamentari così da migliorare il funzionamento dei mercati. Inoltre, se – nel corso del procedimento – le imprese presentano impegni, l’Autorità potrà valutarne l’idoneità a risolvere le criticità rilevate e renderli obbligatori”. Un discorso, questo, inquadrato nel macro-concetto della continuità territoriale: ovvero l’insieme degli strumenti legislativi che, in sostanza, consentono una riduzione dell’isolamento geografico dalla terraferma per quelle regioni che, in tal senso, risultano più disagiate. Nella fattispecie, per muoversi da o verso la Sardegna (stesso dicasi per la Sicilia).

“Abbiamo fornito all’Antitrust gli strumenti per agire e l’indagine avviata è la dimostrazione che il nostro decreto legge, le norme in esso contenute, stanno funzionando”: così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Il Governo è questo che deve fare – ha detto – e quindi l’Antitrust a tutela degli utenti, in quel caso di coloro che in Sicilia o in Sardegna non hanno alternative di mercato, e anche a tutela degli operatori che hanno bisogno di una trasparenza per poter agire al meglio, è intervenuto dimostrando l’efficacia delle norme che abbiamo realizzato”. Urso, a seguire, ha ammesso che il nostro Paese “ha aperto la strada all’Europa, come dimostra quanto detto dal commissario europeo pochi giorni fa sulle anomalie che si sono verificate sui prezzi e sulle tariffe per i voli in Europa. Anomalia evidenziata dal fatto che mentre le compagnie facevano profitti mai visti prima, il prezzo del carburante scendeva ed il prezzo dei biglietti aerei cresceva”.

Il senatore siciliano di Fratelli d’Italia, Raoul Russo, nell’accogliere la notizia parla di “un primo effetto delle misure introdotte dal ministro Urso nel dl Asset, al fine di rendere trasparente l’operato delle compagnie aeree, garantire una concorrenza leale tra operatori e tutelare i consumatori da eventuali abusi”. Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, ha dichiarato: “È la conferma che le nostre battaglie in difesa dei viaggiatori contro le distorsioni del sistema di determinazione dei prezzi sono fondate e giustificate dall’abnorme e intollerabile ripetersi del caro-biglietti anche in occasione delle prossime festività di fine anno. Grazie alla nuova legge, fortemente voluta dal ministro Urso, che conferisce maggiori poteri di indagine all’Antitrust, si potrà finalmente fare chiarezza – ha sostenuto – su un meccanismo che reputo penalizzante per i siciliani e per quanti vogliano raggiungere la nostra Isola. E, soprattutto, sarà possibile imporre alle compagnie comportamenti più corretti. È quanto, come governo della Regione, abbiamo sempre auspicato. Le logiche di mercato non possono mirare soltanto al profitto, generando situazioni di cartelli di fatto ai danni di territori già penalizzati dalla loro collocazione geografica”.

Antonio Moro, assessore della Regione Sardegna con delega ai Trasporti, ha puntualizzato: “Avevamo chiesto tempestivamente l’intervento dell'Antitrust, segnalando evidenti anomalie nel costo dei biglietti aerei da e per la Sardegna. Auspichiamo che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato faccia luce sulle politiche di prezzo e di profitto praticate dalle compagnie aeree che oltre a essere fuori mercato rappresentano un grave danno per l’economia dell’Isola e per tutto il sistema Sardegna. L’intervento del Garante – ha confessato – dimostra inoltre quanto le polemiche che ciclicamente vengono riproposte riguardo a una scarsa attenzione o a presunte responsabilità della Regione in queste dinamiche, distorsive del mercato e lesive del diritto dei sardi alla mobilità, siano strumentali e pretestuose, oltre che inutili per migliorare l’efficacia e la competitività del trasporto aereo nell'interesse dei cittadini e delle imprese dell’Isola”.

“Dallo scorso anno denunciamo le tariffe dei voli che in alcuni periodi dell'anno, come le feste di Natale e i mesi estivi, raggiungono livelli astronomici e del tutto ingiustificati – ha ammesso il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – basti pensare che il prezzo di un biglietto per la Sicilia sale in un solo mese fino al +1.260 per cento: per volare da Milano a Palermo bastano 15 euro se si parte a novembre, ma occorre spendere almeno 204 euro se si vola il 23 dicembre. Ciò nonostante, il costo del carburante per gli aerei abbia subito una flessione fino al 45 per cento nell’ultimo anno. Dopo l’indagine dell’Antitrust servono ora misure davvero efficaci a tutela degli italiani che si spostano in aereo durante le festività: per questo chiediamo a Governo e Autorità dei trasporti di definire il perimetro del servizio universale di trasporto aereo, così come avvenuto per bus e treni, limitando il più possibile speculazioni e rialzi ingiustificati delle tariffe”.

Aggiornato il 16 novembre 2023 alle ore 16:19