Italia: nuova strategia in Europa con Trump

“Se si fanno accuse, si portano prove, rivolgetevi a Poirot. Se si fosse trattato del gas nervino nostro sarebbero morti all’istante, quello è un prodotto inglese”.

Questa è la genialata di Vladimir Putin dalla Russia al Regno Unito. Putin è stato rieletto in stile Erdogan, fatte le debite differenze, e non per questo è meno utile nella lotta all’Isis. I due, Putin ed Erdogan, uno zar e un sultano, hanno le loro gatte da pelare dentro e fuori i loro confini. La Siria è il loro campo di battaglia.

L’Italia sta con Donald Trump. E il presidente degli Usa ha anche lui molte politiche utili da portare avanti e per le quali sa che sarebbe opportuno avere un proprio braccio in Europa. Quel braccio deve essere l’Italia. C’è una certa urgenza in realtà di disporre del governo eletto. Centrodestra, Lega, Meloni e gli imprenditori del Movimento 5 Stelle , che pur esistono dentro la stragrande maggioranza di disoccupati (ora ex), trovino la quadra di un governo e mandino subito il ministro degli Esteri a dare fiducia e appoggio a Trump, ringraziandolo anche per ciò che sta facendo per noi, nel nostro interesse, in Europa.

Il caso della presa a mo’ di saccheggio da parte francese delle acque territoriali italiane la dice lunga infatti su quale considerazione, rispetto e stima provi e mostri la Francia nei nostri confronti. L’accordo Macron/Merkel è stato già siglato e, per quello che ci riguarda, significa che l’unico obiettivo della Francia è la spoliazione progressiva dell’Italia. Un po’ di imprese rilevantissime, un po’ di terra/acqua ricchissima non solo perché pescosa ma soprattutto perché ricolma di possibili giacimenti petroliferi. Ma è già da tempo che la Francia depreda l’Italia con l’aiuto di Paolo Gentiloni, così come dei governi precedenti di sinistra mai eletti dagli italiani (Monti, Letta e Renzi con quest’ultimo che ha dato ai francesi le acque italiane).

A conferma di ciò anche la riprova - giunta dopo anni - degli affari pro elettorali di Nicolas Sarkozy con e poi contro la Libia. Ma sempre e comunque contro gli interessi dell’Italia. Per fortuna che c’è Trump. Il tycoon americano con due-tre passaggi strategici per ora ha messo lo stop alle sfacciate prevaricazioni economiche della Germania contro ogni altro Stato membro, incluso il nostro, e che, per il solo fatto di esistere, fa da “sentinella” contro gli squilibri più pesanti, come ad esempio quelli francesi contro l’Italia.

L’Italia deve correre e fare scudo ai propri interessi economici ancora prima che sociali e istituzionali, verso l’Europa e nel mondo. Il Regno Unito è uscito dal consesso europeo ed è impegnato a riaversi e soprattutto a darsi un sistema nuovo di prosperità negli accordi economici. La Germania è ferma, ma il surplus commerciale lucrato va che è una bellezza, in automatico, e va annullato. La Francia ruggisce senza avere un leone, si riempie la pancia più che può. L’Italia invece, con le recenti votazioni, sta cambiando verso, e deve sbrigarsi a considerare l’Europa ciò che è già per tutti gli altri e cioè un qualcosa da posporre ai propri interessi economici nazionali, senza cederle alcun tipo di sovranità, in assenza di qualsivoglia manifesta rottura. Bisogna attrezzarsi per esistere e non farsi spennare da Francia e Germania, contrastare l’andazzo esistente, fare perno per fare ciò sulla forza e sulla capacità di Trump.

 

Aggiornato il 21 marzo 2018 alle ore 16:21