Salvini solidale con gli ucraini: contestato in Polonia e in Italia

Wojciech Bakun, il sindaco di Przemysl, ha contestato Matteo Salvini. Al leader della Lega, arrivato in Polonia, con una onlus, il primo cittadino ha mostrato una maglietta col volto di Vladimir Putin, dicendo: “Io non la ricevo, venga al confine a condannarlo”. Salvini si è difeso: “Sono qui per portare la pace”. Ma lo hanno attaccato anche i Radicali italiani: “Ha rinnovato il patto con i russi”. Salvini era appena arrivato alla stazione di Przemysl, la cittadina a una decina di chilometri al confine con l’Ucraina. Il sindaco della città ha prima ringraziato l’Italia e poi ha mostrato la maglietta. Anche un gruppetto di italiani ha contestato il leader leghista urlando: “Buffone”. Poi ha replicato: “Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra”. L’ex ministro dell’Interno ha detto che “qualche italiano preferisce la guerra. Mi spiace per lui. Io sono qua per la pace e condanno la guerra, condanno le bombe”. Con queste parole Salvini ha risposto ai cronisti a Przemysl. A chi gli ha chiesto se sia pronto a condannare anche il presidente Putin, Salvini ha risposto: “Certo, ovvio. Condanniamo la guerra, chiunque condanna la guerra e l’aggressione tranne qualche italiano che è qua a parlare di guerra”.

Salvini era in viaggio con i volontari di Ripartiamo onlus, l’associazione che la scorsa settimana ha già trasferito in Italia 35 persone tra donne e bambini che erano in orfanotrofio. “Obiettivo della missione – riferiva una nota della Lega – è portare in Italia e fornire accoglienza a decine di famiglie attualmente ospiti dei centri di accoglienza in territorio polacco. Un pullman ad hoc è già pronto a partire nelle prossime ore”. Riguardo ai bambini rimasti orfani, ieri a Salvini è stata sollecitata “la necessità di intervenire per sbloccare le procedure burocratiche e rendere più agevole il loro trasferimento in Italia – continua la nota – per cui il segretario ha scritto alla ministra della Famiglia Elena Bonetti per chiedere procedure accelerate e semplificate per le famiglie italiane che vorranno chiedere affidi e adozioni dei bambini sopravvissuti alle bombe”. L’ex ministro aveva postato su Twitter la foto di una donna e un bambino attraverso il finestrino di un treno, con i colori della bandiera ucraina. “Al lavoro – aveva twittato stamattina – per restituire pace, casa e sorriso a questi bimbi e a queste mamme. Che questo 8 marzo, passato insieme alle donne fra Polonia e Ucraina, sia l’ultimo 8 marzo di guerra”.

Ma Salvini diventa il bersaglio di altre critiche. In una nota molto dura Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente di Radicali italiani e Giulio Manfredi dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta denunciano: “Il 6 marzo Matteo Salvini a Mosca siglava con Sergey Zheleznyak (responsabile esteri di Russia Unita, il partito di Putin) un patto tra la Lega e Russia Unita. Era ed è l’unico caso di accordo scritto siglato da un partito politico italiano con un partito straniero. Nel documento si parla di partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione russa e la Repubblica italiana. L’articolo 1 prevede che le parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione russa e nella Repubblica italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali… (le parti) promuovono la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea federale della Federazione russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana. L’accordo Lega-Russia Unita si rinnova tacitamente ogni cinque anni a meno che una delle due parti non notifichi all’altra entro e non oltre sei mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso”. “Non ci risulta – continuano – che la Lega abbia fatto valere questa clausola dell’accordo, che, quindi, si è rinnovato automaticamente ieri per altri cinque anni. Anche sulla scorta del patto con i russi il segretario della Lega potrebbe recarsi a Mosca per cercare di convincere i suoi amici russi a cessare l’aggressione all’Ucraina”.

 

Aggiornato il 10 marzo 2022 alle ore 12:59