Urso, obiettivo 2050: “Nucleare, avanti con la fusione

Adolfo Urso sostiene che sul nucleare “l’Italia è indietro, ma le imprese italiane sono avanti. In questi anni hanno continuato a sviluppare il settore all’estero. Enel è in prima linea” ed “è cruciale il lavoro di ricerca già avviato da tempo dall’Eni sulla fusione, il fronte sul quale accelererà l’Italia”. Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy in un’intervista al Messaggero. “Il nostro obiettivo deve essere accelerare sulla fusione nucleare per centrare l’obiettivo nel 2050”, aggiunge. “La terza generazione avanzata, con i piccoli reattori modulari – dice ancora – dovrebbe essere pronta nel 2030, mentre la quarta forse nel 2040. È indispensabile una programmazione ultradecennale che vada oltre anche i cambi di Governo”.

Rispetto al rischio di dipendenza dai pannelli e dalle batterie cinesi o dai chip asiatici, Urso spiega: “Nel nostro Piano nazionale per la microelettronica c’è anche una strategia precisa per attirare investitori dall’estero. Nei prossimi giorni sarò in Giappone per raccogliere i primi frutti di un lavoro di oltre sei mesi in cui una mia task force ha presentato il nostro piano nazionale sulla microelettronica alle 80 più grandi multinazionali globali a Taiwan, Singapore, Corea del Sud, negli Usa e appunto in Giappone. Contiamo di mobilitare diversi miliardi, che si aggiungeranno ai nuovi investimenti di Stmicroelectronics. E di farlo già dal 2024”. Parlando degli sconti antinflazione, a un mese dalla scadenza dell’accordo, il ministro annuncia che la misura non sarà prorogata: “Credo proprio finisca qui. Ha raggiunto il suo obiettivo. È stato centrato anche il rilancio dei consumi. I segnali che vengono dalle famiglie ci dicono che ha funzionato”.

Per Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Camera dei deputati, “le dichiarazioni del presidente Giorgia Meloni sul nucleare da fusione sono lungimiranti e pragmatiche. Lungimiranti perché l’Italia potrebbe essere nazione capofila sulla tecnologia della fusione, svolgendo la funzione di locomotiva sul nucleare del futuro da cui potrebbe trarre inimmaginabili benefici. Pragmatica perché l’Italia non potrebbe concretamente affrontare un lungo e contestato percorso per realizzare reattori tradizionali da fissione rischiando di arrivare alla loro accensione quando la tecnologia si troverà alla vigilia della fusione nucleare. Avanguardia del futuro o retroguardia del passato, questa la scelta sulla quale il capo del Governo ha stabilito la giusta rotta”.

Aggiornato il 04 dicembre 2023 alle ore 19:38