era da scommetterci. Lo avrebbero
crocifisso. I sedicenti “democratici”,
a partire dai vertici del Pd, Sel e compagnia
cantante, fino al tristo popolino che li vota,
che predicano il confronto sui contenuti
perché loro sono più intelligenti e più bra-
vi, di contenuti non ne vogliono neanche
sapere se a proporli è il dannato Cavaliere.
E figuriamoci poi se il contenuto significa
Imu, o meglio la sua abolizione e la pos-
sibilità che quel denaro venga restituito
agli italiani. Mi sono fatto un giretto sulla
rete, e devo dire che la proposta è stata ac-
colta dai sedicenti “democratici” (è sempre
interessante ribadirlo) con una profondità
e una riflessione intellet-
tuale disarmante: “buf-
fone”, “pagliaccio”, “fai
schifo”, “bunga bunga”
ecc. Insomma, il vocabo-
lario tipico di chi ama
discutere con i “conte-
nuti” utilizzando gli slo-
gan che sovente si trova-
no scritti a pennarello
nei cessi pubblici. Salvo
poi essere – costoro – i
primi, che se mai doves-
se vincere il Cavaliere e
questi abolisse l’Imu e
ne disponesse il rimbor-
so, a presentarsi al proprio comune di re-
sidenza per ottenerlo. Un primo concetto
che domina in questa babele ignorante di
oltraggi antiberlusconiani è l’idea che il
Cavaliere non manterrà la propria pro-
messa e che una volta vinte (se le vince)
queste elezioni, egli si rimangerà tutto. E
C’
sapete, forse anche io sarei stato tentato
di credere a questa prospettiva, se non fos-
se che nel 2008 promise l’abolizione del-
l’Ici sulla prima casa e appena diventato
presidente del Consiglio, ottemperò alla
promessa. (...) Altro concetto interessante
(e assurdo) emerso davanti alla proposta
berlusconiana, è l’idea che il Cavaliere stia
proponendo un voto di scambio. Ebbene
mi domando: ma da quando in qua una
promessa elettorale è voto di scambio?
Promettere di abolire l’Imu e rimborsare
il suo valore agli italiani è voto di scam-
bio? Siamo diventati pazzi? (...) Una pro-
messa elettorale non può essere conside-
rata voto di scambio,
perché comunque l’elet-
tore è libero di credere
o non credere alla pro-
messa. Se così non fos-
se, ogni promessa elet-
torale sarebbe voto di
scambio, ivi compresi i
programmi elettorali.
Ma tant’è che tutto
questo dimostra come
la sinistra e anche i de-
mocristiani montiani
siano arrivati alla frutta
elettorale e si trovino
ancora una volta co-
stretti a inseguire il Cavaliere sul suo ter-
reno, con la difficoltà di chi non ha niente
da offrire per contrastarlo se non generici
attacchi senza sostanza (...). A questo pun-
to si tratta solo di lotta per la sopravvi-
venza: o noi o loro (la casta).
arrivata la proposta “choc” sul fisco
lanciata da Silvio Berlusconi (...). Di per
sé, la proposta, già anticipata da diversi or-
gani di stampa, con sfumature diverse, non
mi è parsa una gran novità. Per dovere di
sintesi ricalca un po’ il vecchio annuncio
delle politiche 2006 quando il Cavaliere,
spiazzando Romano Prodi, confidò agli ita-
liani l’intenzione di cancellare l’Ici. Ecco,
ora l’Ici si chiama Imu e, per correttezza, va
evidenziato che quel provvedimento il Pdl
lo ha votato in Parlamento senza colpo fe-
rire. Se lo diceva la mia povera nonna può
valere anche per Berlusconi: «Non bisogna
mai rinunciare al diritto di cambiare idea».
Personalmente, l’ho ripe-
tuto in tutte le salse, tro-
vo le tasse sulla proprietà
una declinazione comu-
nista da socialismo reale.
E, a coloro che rilanciano
sostenendo che questa
gabella viene pagata in
tutto il mondo, rispondo
di guardare con attenzio-
ne la fiscalità sulla casa
presente nei paesi presi a
esempio, e di porre ancor
maggiore concentrazione,
soprattutto, ai costi del-
l’energia sostenuti dalle
famiglie indispensabili per il corretto fun-
zionamento della loro abitazione. Gli amici
liberali, insomma, non dovrebbero inorridire
di fronte a questa proposta filantropica del
leader del Pdl, ma esserne lieti. (...) Non è
mia intenzione commentare né gli applausi
a scena aperta degli aficionados né le parole
È
sdegnate di loschi figuri quali Vendola e Ber-
sani. Nessuno dei due, infatti, può arrogarsi
il diritto di puntare il dito, alla luce degli
scandali che hanno coinvolto sia la giunta
pugliese sia la gestione del Monte dei Paschi
di Siena. Mi limito a fare, esclusivamente,
una banale considerazione a cui nessuno,
né a destra, né a sinistra, né al centro, sem-
bra interessarsi. Come faranno gli enti locali
incatenati fra equilibrio di bilancio e rispetto
del patto di stabilità a mantenere invariati
i servizi resi ai cittadini? Con quali soldi?
L’asticella del patto, per esempio, è stata al-
zata in modo tale da strangolare presidenti
di Provincia e sindaci che, in mancanza di
alienazioni proprie in te-
ma di infrastrutture o im-
mobili, saranno destinati
a dichiarare default. È
possibile ascoltare le so-
luzioni per evitare questa
catastrofe? È una richie-
sta folle sapere, altresì,
cosa si intende fare di
scuola, lavoro, Pmi, ac-
cesso al credito, cultura,
lavoro, crescita, disabilità,
e pensioni? Solo questo.
Tra tanti difetti insiti in
noi italiani uno certo non
ci fa difetto. La memoria.
In tal senso pungolo il Cavaliere, e tutti gli
altri leader politici, a rinfrescarla perché, co-
me ammoniva Nietzche in
Umano, troppo
umano
, «bisogna avere buona memoria per
poter mantenere le promesse...».
CARLO CATTANEO
Imu: l’idea è buona,
ma la copertura dov’è?
In caso di abolizione
e restituzione, come
faranno gli enti locali
incatenati fra equilibrio
di bilancio e rispetto
del patto di stabilità
a mantenere invariati
i servizi resi ai cittadini?
Proposta-shock,Monti
e Bersani all’angolo
Sinistra e centristi
predicano il confronto
sui contenuti (perché
loro sono più intelligenti
e più bravi), ma in realtà
di contenuti non ne
vogliono proprio sapere
se di mezzo c’è il Cav
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MARTEDÌ 5 FEBBRAIO 2013
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